I vini Casa Grazia nascono coniugando una viticoltura moderna con un occhio di riguardo alle tradizioni del territorio, gli autoctoni grillo, moscato, frappato e nero d’avola e gli internazionali syrah e cabernet sauvignon sono allevati in un microclima costiero condizionato da due naturali volani termici ambientali, la presenza del Lago Biviere con la sua acqua salata nella Riserva Naturale Orientata e l’energia dinamica del mar Mediterraneo, e influenzano i 50 ettari su terreno di matrice calcareo-sabbiosa.
Tuti i vini sono in biologico, una bollicina rosé, due bianchi e cinque rossi, l’enologo consulente è il pluripremiato Tonino Guzzo.
Allo stand Casa Grazia, nella sezione della FIVI (Federazione Italina Vignaioli indipendenti) ho intervistato Miryam Brunetti, figlia di Maria Grazia di Francesco.
Al Vinitaly debuttano le nuove annate dei bianchi di Casa Grazia?
Il Grillo Zahara ed il Moscato Adorè sono in bottiglia da pochissimo, sin dai primi assaggi qui al Vinitaly hanno riscontrato un gran successo, il primo per le sue fresche caratteristiche varietali ed il secondo perché intenso ed aromatico, un vino seducente e bello da bere.
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